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Pergamene trovate: 261
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Testamento
Identificativo
Linzi052
Datazione
1436 aprile 4
Regesto
Ma[ria] di […] di Antonio di Giacomo Gomba barbiere de Galenechi abitante a Candia (?), essendo malata, detta il proprio testamento e nomina suo commissario il marito Giovanni; chiede di far celebrare alcune messe in suffragio della sua anima, disponendo alcuni legati a titolo singolare. Infine nomina suo erede il figlio Giacomo.

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Testamento
Identificativo
Linzi078
Datazione
1468 aprile 27
Regesto
Ser Simone del fu Simone dei nobili consorti di Spilimbergo, volendo visitare la chiesa di S. Maria de Bure e temendo di morire intestato, detta il proprio testamento e chiede di esser sepolto nella chiesa di S. Maria di Spilimbergo, cui lascia un manso in S. Lorenzo a condizione che i camerari facciano celebrare ogni anno il suo anniversario con dodici messe. Al convento di S. Pantaleone lascia una braida, sempre a condizione che i frati celebrino ogni anno il suo anniversario con dodici messe. Lascia un’altra braida a ser Antonio e ser Nicolò del fu ser Prosdocimo, a patto che essi facciano celebrare sedici messe annuali per la sua anima. Lascia poi semel tantum all’ospedale di S. Giovanni del Remit di Spilimbergo un letto completo. Infine nomina suo erede universale il fratello ser Bertino, ma stabilisce che, se questi dovesse morire senza eredi diretti, l’eredità dovrà passare a detto ospedale di S. Giovanni Eremita, con la condizione che il giorno di S. Simone di ciascun anno vi si faccia una distribuzione di fava in memoria del testatore.

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Testamento
Identificativo
Linzi061
Datazione
1449 maggio 25
Regesto
Matteo mugnaio del fu Domenico Broili da Spilimbergo detta il proprio testamento e chiede di esser sepolto nel cimitero della chiesa di S. Maria di Spilimbergo, cui dona per l’anno presente cinque libbre d’olio. Dopo aver ricordato nel testamento la moglie Agnese, nomina suo erede universale il figliastro Daniele di Giovanni da Istrago, il quale dovrà far celebrare il suo anniversario con tre sacerdoti, dando a ciascuno di essi sette soldi.

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Testamento
Identificativo
Linzi207
Datazione
1556 agosto 3
Regesto
[Nicola del fu Giovanni Zenar da Spilimbergo] detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto nel cimitero di S. Pantaleone, nel tumulo accanto al padre, oppure nella chiesa di S. Maria, nel tumulo degli Adalardis. Dispone un legato annuo di due quarte di frumento in favore dell’ospedale di S. Giovanni Battista e lascia all’altare del Santissimo Corpo di Cristo nella chiesa di S. Maria la somma di un ducato, da pagarsi semel tantum, cui aggiunge un ducato per la chiesa di S. Maria. Dispone vari legati a titolo singolare in favore del nipote ser Marco Bocasso da Udine e delle nipoti Bartolomea e Paola, delle figlie Caterina e Agnese, del nipote Nicola del fu Mattia e della nipote Ursula del fu Cecco. Infine, nomina suo erede universale il genero ser Matteo del fu ser Domenico de Fontanellis, marito di sua figlia Agnese, confermando quanto disposto al tempo delle loro nozze, come risulta da uno scritto del notaio ser Partenio Cisternini. In caso di morte di tutti i discendenti, l’eredità passerà all’ospedale di S. Giovanni Battista.

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Testamento
Identificativo
Linzi135
Datazione
1518 luglio 24
Regesto
Il nobile Girolamo del fu Orlando dei consorti di Spilimbergo detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto nella chiesa di S. Maria di Spilimbergo, nel tumulo dei suoi antenati. Lascia all’ospedale di S. Giovanni Battista un legato di dieci ducati per acquistare un livello di uno staio di frumento, con il cui provento annuo si dovrà poi comprare la legna per riscaldare i poveri durante l’inverno. Se i camerari dell’ospedale non eseguiranno tale disposizione, il capitale spetterà al nobile Odoardo, suo nipote (sororius). Infine, istituisce erede universale il fratello Troilo

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Testamento
Identificativo
Linzi102
Datazione
1500 luglio 20
Regesto
Albertino del fu [Simone (?)] dei nobili consorti di Spilimbergo, essendo malato e reso balbuziente, ma lucido di mente, detta il proprio testamento stando seduto su una sedia: tra le altre cose, lascia all’ospedale di S. Giovanni di Spilimbergo un manso nel villaggio di Istrago, retto da Giovanni Feltrino, un altro manso nello stesso luogo, retto da Giovanni Giuliani, e una decima su un manso sito nelle pertinenze di Toppo. Infine, nomina suoi eredi universali i fratelli Ercole, Dario e Tiberio del fu Francesco Pinzinini dei consorti di Spilimbergo.

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Testamento
Identificativo
Linzi026
Datazione
1383 agosto 9
Regesto
Francesca vedova del fu Inghelmaro pellicciaio da Spilimbergo, essendo malata, detta il proprio testamento e chiede di esser sepolta presso la chiesa di [S. Maria] di Spilimbergo; tra le altre cose, lascia alla chiesa di S. Pantaleone un letto con la sua lettiera. Infine nomina sua erede universale la chiesa di S. Maria di Spilimbergo.

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Testamento
Identificativo
Linzi024
Datazione
1382 luglio 12
Regesto
Agnese detta “Fugata” da Spilimbergo detta il proprio testamento e chiede di esser sepolta presso la chiesa di S. Maria di Spilimbergo; tra le altre cose, lascia alla chiesa di S. Pantaleone di Spilimbergo un letto con coltre, piumino e lenzuola. Infine, nomina sue eredi le figlie [Agatussa e Anna].

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Testamento
Identificativo
Linzi074
Datazione
1467 agosto 10
Regesto
La nobildonna Dorotea del fu ser Bernardo da Cividale, vedova del fu ser Pietro Zileti da Spilimbergo, detta il suo testamento e chiede di esser sepolta nella chiesa di S. Pantaleone di Spilimbergo, cui lascia per l’anima sua quattro staia di frumento, quattro staia di miglio, quattro di sorgo e quattro orne di vino semel tantum, da consegnare alla chiesa e ai frati di quel convento. Infine nomina sua erede universale la fraterna dell’ospedale di S. Giovanni di Spilimbergo, a patto che i camerari di detta fraterna si prendano cura di lei, provvedendone il vitto e il vestito per la durata della sua vita.

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Testamento
Identificativo
Linzi012
Datazione
1363 luglio 8
Regesto
Nicolò del fu Leonardo Bonini da Spilimbergo, essendo malato, detta il proprio testamento e, tra le altre cose, ordina che si facciano celebrare dodici messe nella chiesa dell’ospedale di S. Pantaleone di Spilimbergo: quattro per l’anima di suo padre Leonardo, quattro per la madre Subetta, e le rimanenti quattro per l’anima del testatore. Ordina che siano fornite ogni anno a detto ospedale sei tuniche di panno “griso”, da pagarsi sui suoi beni. Infine nomina suoi eredi i fratelli Simone e Francesco.

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Testamento
Identificativo
Linzi201
Datazione
1552 maggio 10
Regesto
Pasquale del fu Domenico di Gabriele da Aurava abitante a Sbroiavacca detta il proprio testamento e dispone un legato in favore dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, assegnandovi un censo annuo di due quarte di frumento, dovuto da Angelo di Cecco [Stivali] da Gradisca, affinché si facciano celebrare ogni anno due messe per il suo anniversario.

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Testamento
Identificativo
Linzi133
Datazione
1517 febbraio 8
Regesto
Giovanni calzolaio del fu Noto di Giorgio de Schiant de Agnilina abitante a Spilimbergo, essendo malato, detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto presso la chiesa di S. Pantaleone. Lascia all’ospedale di S. Giovanni Battista un legato annuale di uno staio di frumento, a patto che i camerari dell’ospedale facciano celebrare messa per il suo anniversario con quattro sacerdoti, ognuno dei quali riceverà sei soldi. Infine egli istituisce suo erede universale il figlio Antonio Valentino, e nomina procuratori il fratello Pietro abitante a Portogruaro, Giacomo del fu Taddeo orefice da Spilimbergo e Giovanni detto “Broda”, olim de Agnilina, abitante a Spilimbergo.

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Testamento
Identificativo
Linzi214
Datazione
1561 febbraio 8
Regesto
Giovanni Antonio detto “il Moro” del fu Nassuto Minini da Sequals abitante a Spilimbergo detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto presso la chiesa del monastero di S. Pantaleone di Spilimbergo. Lascia in legato all’ospedale di S. Giovanni Battista un livello di una quarta di frumento, da pagarsi su un suo campo avente capacità di semina di tre quarte, con patto di francazione mediante il pagamento di quindici lire e mezza. Infine, egli nomina sua erede universale la moglie Susanna del fu Simone di Bartolomeo da S. Odorico, alla cui morte l’eredità passerà ai figli Tofolo e Caterina.

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Testamento
Identificativo
Linzi040
Datazione
1416 luglio 16
Regesto
Giovannutto sarto del fu Odorico da Provesano abitante a Spilimbergo, essendo malato, detta il proprio testamento e chiede di esser sepolto nel cimitero di S. Maria di Spilimbergo, alla cui chiesa lascia metà della sua casa, a patto che i camerari facciano celebrare ogni anno il suo anniversario con tre sacerdoti; all’ospedale dei pauperes Christi di S. Giovanni di Spilimbergo lascia una braida sita nel “saletto” di Spilimbergo, purché i camerari della fraterna facciano celebrare ogni anno il suo anniversario con quattro sacerdoti. Infine nomina sua erede universale la moglie Collotta.

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Testamento
Identificativo
Linzi215
Datazione
1563 marzo [22]
Regesto
Leonarda del fu Zanino Muzaielli da Spilimbergo, vedova di Giovanni da Casarsa, detta il proprio testamento e chiede di essere sepolta nel cimitero di S. Maria di Spilimbergo, accanto al marito. Lascia in legato all’ospedale di S. Giovanni Battista un livello di due lire e tre soldi e mezzo, che verrà pagato da Salvatore del fu Tommaso di Salvatore da Gradisca, affinché i camerari dell’ospedale facciano celebrare quattro messe per l’anniversario suo e del marito. Infine, nomina suo erede universale il fratello Giusto.

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Testamento
Identificativo
Linzi067
Datazione
1458 ottobre 11
Regesto
Giovanni calzolaio del fu Leonardo Ridolfi da Spilimbergo, essendo malato, detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto nel cimitero di S. Maria di Spilimbergo, alla quale chiesa lascia semel tantum una libbra d’olio per il lume. Lascia all’ospedale di S. Giovanni di Spilimbergo un orto sito presso la via degli orti, in direzione di Barbeano; inoltre lascia a tale ospedale anche un letto che appartenne a donna Lucia, sua prima moglie, con due lenzuola, chiedendo che si celebri una messa per il suo anniversario. Stabilisce che la moglie Venuta resti usufruttuaria dei beni, quindi nomina suo erede universale Simone pellicciaio del fu Daniele del Vanin da Spilimbergo.

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Testamento
Identificativo
Linzi213
Datazione
1560 maggio 25
Regesto
Mattia pellicciaio del fu Daniele Perissini da Zoppola abitante a Spilimbergo detta le proprie ultime volontà e lascia in legato all’ospedale di S. Giovanni Battista la somma di dieci ducati, affinché vi si facciano celebrare due messe per il suo anniversario; egli vuole che il legato venga investito dai camerari nell’acquisto di un livello che frutti un interesse del sette per cento. Infine, egli nomina suoi eredi universali i figli ser Daniele, Giuseppe, ser Lodovico, Valerio e Alessandro.

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Testamento
Identificativo
Linzi009
Datazione
1359 agosto 23
Regesto
Nicolò del fu Raimondo Balisterii da Moruzzo, ora abitante a S. Daniele, essendo malato, detta il proprio testamento e chiede di esser sepolto presso la chiesa di S. Michele di S. Daniele, cui lascia per l’anno in corso un legato di venti denari aquileiesi, mentre a ciascuna chiesa nelle pertinenze di S. Daniele lascia dieci denari; alla chiesa di Ognissanti di Mels lascia una sua braida in località “Codugnella” affinché vi si celebri l’anniversario del suocero, dominus Enrico, della suocera e di donna Altaflora, loro figlia e moglie del testatore. Lascia un’altra braida in quello stesso luogo ai frati minori di Udine, in modo che essi facciano sua memoria nelle loro preghiere. Lascia alla sua seconda moglie, donna Benedetta di Enrico del fu ser Ottone da Spilimbergo, la somma di cinquecento lire di soldi, in parte ricevuta come dote. Ordina quindi che, se i figli Tommaso e Rainaldo non raggiungessero la maggior età, dovranno succedergli nell’eredità le figlie Caterina e Margherita; se invece tutti questi morissero senza discendenti, i suoi beni di Moruzzo spetteranno a detta chiesa di S. Michele, luogo della sua sepoltura, dove si farà memoria del suo anniversario con quattro sacerdoti e con tre staia di frumento e uno staio di fave, mentre la moglie resterà usufruttuaria dei suoi beni e diritti: dopo la morte di lei, la sua casa di Udine, sita in borgo Gemona, spetterà al monastero dei frati minori di Udine. Dispone quindi altri legati a titolo singolare, e infine nomina suoi eredi i figli Tommaso e Rainaldo.

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Testamento
Identificativo
Linzi001
Datazione
[1301 maggio] 12
Regesto
Guecello sarto del fu […] abitante a Portogruaro detta il proprio testamento e chiede di esser sepolto presso la chiesa di S. Andrea di Portogruaro; vuole che il suo funerale sia celebrato da sei sacerdoti, cui spetteranno quattro soldi ciascuno; lascia poi dieci soldi alla chiesa di S. Andrea, cinque soldi al pievano, dieci alla chiesa di [S. Cristoforo], dieci alla chiesa di S. Maria appartenente ai frati minori di Portogruaro; inoltre dispone un altro legato di una libbra d’olio per il lume di ciascuna di queste chiese. Alla moglie Blasia lascia una certa rendita, oltre alla disponibilità della dote, infine nomina suoi eredi i figli e le figlie: Benvenuto, Francesco, Martino, Andrea, Benvenuta e Agnese.

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Testamento
Identificativo
Linzi190
Datazione
1544 gennaio 31
Regesto
Matiussa del fu Battista Canciani da Spilimbergo, vedova di Simone carpentario da Castelnovo, essendo malata, detta il proprio testamento e chiede di essere sepolta nel cimitero di S. Maria di Spilimbergo, accanto al marito. Lascia all’ospedale di S. Giovanni Battista la sua casa sita a Spilimbergo, in Borgo nuovo, affinché sia celebrato ogni anno il suo anniversario con cinque messe e veglie. Al nipote Battista del fu Ventura Cacitti lascia il suo letto e la sua parte della casa paterna, sita fuori dalla porta di Spilimbergo, tenuta in affitto da Giacomo del fu Daniele di Giacomo Canciani; dispone quindi altri legati in favore delle nipoti Ciussia, sorella di Battista, Tommasina del fu Leonardo di Michele da Vacile moglie di Stefano de Griglions, Maria di ser Francesco del fu Girolamo da Casarsa abitante a Spilimbergo, e Nida da Sequals abitante a Spilimbergo. Infine, nomina suo erede universale il nipote ser Francesco del fu Girolamo da Casarsa.

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