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Francazione |
Identificativo Linzi248 |
Datazione 1613 maggio 26 |
Regesto Poiché Agrippa del fu Giacomo cittadino di Spilimbergo era tenuto a pagare ogni anno agli eredi di Gregorio Cisternini da Spilimbergo un censo di una quarta di frumento su certi suoi beni, ora egli affranca tale onere versando dieci ducati a Leonardo e Matteo del fu Gregorio Cisternini. |
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Francazione |
Identificativo Linzi221 |
Datazione 1567 dicembre 14 |
Regesto Il nobile Livio del fu [Marco] dei signori consorti di Spilimbergo, anche a nome del fratello e della madre Maria, franca all’ospedale di S. Giovanni Battista un censo dovuto su due campi siti nelle pertinenze di Spilimbergo, nel luogo detto Andando a Barbean. |
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Francazione di un livello |
Identificativo Linzi159 |
Datazione 1527 febbraio 23 |
Regesto Poiché Pietro di Modesto da Provesano era debitore verso ser Bernardino del fu ser Giovanni Cisternini da Spilimbergo per un livello o affitto annuale di una gallina e dieci uova su un certo suo campo, ora ser Bernardino vende per otto lire di soldi tale livello a Sabbata moglie dello stesso Pietro da Provesano, affrancando e liberando il campo dall’onere di pagamento del livello. |
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Francazione di un livello |
Identificativo Linzi233 |
Datazione 1582 dicembre 2 |
Regesto Il nobile Nicolò del fu Giovanni Francesco di Brazzacco, cittadino di Udine, anche in qualità di curatore degli eredi del fratello Lodovico, affranca a Giacomo del fu Troiano Cisternini da Spilimbergo un censo annuo di cinque staia di frumento su una casa sita a Udine, in borgo Gemona, e ciò al prezzo di cinquanta ducati, oltre a quarantanove lire e otto soldi per gli affitti degli anni 1581 e 1582. |
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Francazione di un livello |
Identificativo Linzi231 |
Datazione 1582 giugno 8 |
Regesto Ser Sebastiano del fu ser Giovanni Biral, priore della fraterna dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, e i camerari ser Francesco del fu ser Martino Salla e ser Giacomo [...], francano da un livello una certa braida retta da ser Giacomo Cisternini, il quale assegna alla fraterna un altro livello di due staia di frumento. |
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Immissione nel possesso |
Identificativo Linzi042 |
Datazione 1417 dicembre 3 |
Regesto Antonio del fu Miutino, in qualità di nunzio del possesso, immette i camerari dell’ospedale di Spilimbergo nel possesso corporale di un certo ronco, dandogli in mano erba e terra dello stesso ronco, e paglia del tetto di un edificio. |
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Immissione nel possesso di un manso |
Identificativo Linzi014 |
Datazione 1364 maggio 26 |
Regesto Poiché il notaio Supertino da Spilimbergo era stato assegnato da Filippo del fu Giacomo Quattrocavalli da Spilimbergo quale nunzio del possesso di un manso sito in Rodeano, retto da Lorenzo e Nicolò da Silvella, ceduto a Nicolussio detto “Bechen” di Matiussio di Maniago abitante a Spilimbergo, agente quale cameraro della fraterna di S. Pantaleone di Spilimbergo, ora lo stesso notaio immette il cameraro nel possesso del fondo, dandogli in mano la paglia del tetto dell’abitazione di quel manso. |
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Immissione nel possesso di una braida |
Identificativo Linzi018b |
Datazione 1376 gennaio 9 |
Regesto Antonio del fu Paolo detto “Garla”, essendo stato assegnato quale nunzio del possesso in favore di Andrea del fu Bartolomeo da Forgaria, lo immette nel possesso corporale del fondo dandogli in mano della terra, erba e tralci di vite della braida da lui acquistata. |
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Istanza |
Identificativo Linzi061b |
Datazione 1449 dicembre 15 |
Regesto Dinanzi a ser Daniele de Miotinis podestà di Spilimbergo, sedente in giudizio con Pietro orefice e Sandro pellicciaio, suoi giurati soliti, compare Daniele di Giovanni da Istrago figliastro del fu Matteo mugnaio da Spilimbergo, chiedendo che gli vengano riconosciuti i suoi diritti di erede universale del defunto, secondo quanto indicato nel suo testamento |
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Istanza |
Identificativo Linzi048 |
Datazione 1424 dicembre 14 |
Regesto Dinanzi a ser Andrea Haus vicecapitano di Pordenone e ser Benvenuto apotecario vice podestà, riuniti insieme ai giurati e altri uomini del consiglio di Pordenone, compare ser Bartolomeo del fu ser Bonaldo da Montereale, chiedendo di far comparire un certo Rura[io] calzolaio, al fine di interrogarlo in merito ad un instrumento di privilegio un tempo appartenuto al defunto ser Bonaldo |
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Legato |
Identificativo Linzi100 |
Datazione 1495 novembre 13 |
Regesto Daniele mugnaio da Spilimbergo dispone un legato in favore dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, donando un livello di tre quartari di frumento, che ogni anno viene pagato da Giovanni e Comino fratelli da Spilimbergo. Il legato avrà effetto dopo la morte del donatore, per il quale i camerari dell’ospedale dovranno far celebarre l’anniversario con tre messe. |
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Legato |
Identificativo Linzi144 |
Datazione 1522 aprile 12 |
Regesto Poiché ser Giovanni [della Martina] da Tauriano aveva comprato per quindici lire [e dieci soldi] da Battista del fu Domenico di Leonardo Canciani da Spilimbergo un livello di una quarta di frumento, da pagarsi su una casa coperta di tegole in Spilimbergo, nel Broilucio, e poiché egli ne aveva in seguito disposto la cessione alla chiesa di S. Marco di Gaio come legato per l’anima della defunta moglie, Menia di Pietro Francisci da Baseglia, e non essendovi alcuna scrittura di tale disposizione, ora Francesco del fu Antonio della Martina da Tauriano, anche a nome del figlio del defunto ser Giovanni, assegna quel livello a Bartolomeo di Antonio [Vanilini] da Gaio, cameraro della chiesa di S. Marco. |
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Legato |
Identificativo Linzi171 |
Datazione 1531 marzo 20 |
Regesto Poiché la defunta Margherita vedova di Nicolò sarto da Spilimbergo aveva lasciato alla fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo una rendita annua di due quarte di frumento, chiedendo che venissero celebrate due messe annue per la sua anima, e siccome non disponeva di beni immobili su cui pagare il legato, ora suo figlio prete Battista, intendendo rispettare tale disposizione, consegna a Urbano detto Binut calzolaio, priore della fraterna di S. Giovanni Battista, al cameraro ser Giovanni Pietro del fu Paolo da Aurava e al consigliere ser Alessandro di Cristoforo Pitilie, un livello annuo di due quarte di frumento dovutogli da Floriano del fu Girolamo Floriani da Gaio su un certo mulino. |
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Legato |
Identificativo Linzi208 |
Datazione 1558 maggio 28 |
Regesto Il notaio Tiberio Vivario da Spilimbergo dispone un legato perpetuo di mezza orna di vino in favore della fraterna di S. Giovanni Battista, affinché i camerari facciano celebrare tre messe per l’anima dei suoi antenati. Egli precisa di voler beneficiare questa fraterna in quanto essa pratica l’assistenza ai poveri. |
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Legato |
Identificativo Linzi156 |
Datazione 1526 marzo 20 |
Regesto Fiore del fu Simone Cudelle da Spilimbergo, sana di mente e corpo, in remissione dei suoi peccati dispone un legato in favore della fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, consegnando a Nicolò serario del fu Pietro de Cimatoribus, priore della fraterna, e ai camerari Domenico lapicida del fu Giovanni muratore e Mattia fabbro del fu Matteo falzario da Spilimbergo, un suo orto posto fuori dalle mura di Spilimbergo, a patto che essi facciano celebrare una messa annuale in sua memoria. |
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Lite |
Identificativo Linzi095f |
Datazione 1488 maggio 28 |
Regesto Antonia vedova del fu Venuto perviene ad un accordo con il nobile Francesco di Strassoldo, accettando la vendita all’incanto della casa e ripartendosi la somma di cinquantacinque ducati e otto soldi, di cui venticinque ducati andranno ai signori di Strassoldo, e il rimanente spetterà a donna Antonia. Segue quindi la ratifica della vendita da parte del luogotenente. |
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Lite |
Identificativo Linzi095a |
Datazione 1488 febbraio 11 |
Regesto Dinanzi a Pietro Fieramosca, vicario del luogotenente della Patria del Friuli, compare Bartolomeo de Girardinis da Udine, procuratore di donna Antonia vedova del fu Venuto inferator da Spilimbergo, che aveva fatto citare il figlio Pietro del fu Venuto per avere da lui la somma di cinquanta lire di soldi, già promessagli dal defunto marito al tempo delle nozze, nel 1466, per morgengabe e dismontadure, oltre alla somma di ventidue ducati dovutale per l’eredità di sua madre Dorotea del fu ser Nicolò di Artico da Udine e per l’eredità del proprio marito Venuto. Il figlio le consegna quale pegno la casa d’abitazione, murata e coperta di coppi, sita presso l’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, accanto alla roggia, sulla quale si paga un livello annuo di due quarte di frumento e trentadue soldi ai signori di Spilimbergo. Il figlio dichiara di non avere altri beni, quindi la casa viene posta all’incanto, su mandato del luogotenente. |
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Lite |
Identificativo Linzi095b |
Datazione 1488 marzo 24 |
Regesto Il precone del comune di Udine riferisce al notaio Bernardino di aver pattuito la vendita di detta casa al prezzo di cinquantacinque ducati e otto soldi al maggior offerente, Mattia fabbro da Spilimbergo, agente quale procuratore della fraterna dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo. Nello stesso giorno, Bartolomeo de Girardinis, in qualità di procuratore di ser Nicolò del fu ser Domenico del Cos da Spilimbergo, e fratelli, e di donna Antonia vedova di Venuto inferator, chiede la ratifica della vendita. |
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Lite |
Identificativo Linzi095c |
Datazione 1488 aprile 30 |
Regesto Odorico Merlatto, procuratore dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, riferisce al luogotente che la suddetta casa è gravata da vari oneri, diversamente da quanto dichiarato all’incanto. Il procuratore Bartolomeo de Girardinis nega tale fatto, quindi il tutto viene rinviato. |
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Lite |
Identificativo Linzi095e |
Datazione 1488 maggio 9 |
Regesto Il procuratore Odorico Merlatto riferisce che ser Polidoro da Valvasone e fratelli si dichiarano creditori di un livello di due staia di frumento verso gli eredi del fu Venuto; Francesco di Strassoldo si oppone nuovamente all’incanto, mentre l’avvocato Francesco Ianis replica negando i diritti di prete Giorgio e la validità della donazione. |
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