|
Compravendita e locazione |
Identificativo Linzi196 |
Datazione 1548 marzo 14 |
Regesto Giacomo del fu Giovanni Culussii da Vacile, anche a nome dei fratelli, vende per dieci ducati a ser Floreano del fu ser Baldassarre abitante a Spilimbergo un cortile con case e stavoli in muratura coperti di paglia siti a Vacile. Nello stesso giorno, ser Floreano concede in affitto semplice tali beni a detto Giacomo e fratelli, e ciò per un canone annuo di uno staio di frumento. |
|
|
|
|
|
Compravendita e locazione |
Identificativo Linzi205 |
Datazione 1555 maggio 9 |
Regesto [Lorenzo] del fu Stefano [a Corvo da Solimbergo] vende per otto ducati a ser Troiano Cisternini da Spilimbergo un suo prato nei pressi di Solimbergo, in località Palotta. Nello stesso giorno, ser Troiano Cisternini concede il terreno a titolo di affitto semplice allo stesso venditore per il censo annuo di uno staio di segale, con patto di francazione. |
|
|
|
|
|
Compravendita e locazione |
Identificativo Linzi124 |
Datazione 1512 marzo 29 |
Regesto Francesco calzolaio del fu Daniele mugnaio da Spilimbergo vende per dodici ducati a Leonardo fabbro e a Giovanni calzolaio del fu Giacomo da [Arba], camerari della fraterna di S. Maria di Valeriano, un suo campo arato e piantato sito nella tavella di Spilimbergo, lungo la via dei mulini. Nello stesso giorno detti camerari affittano a Francesco calzolaio quello stesso campo, per l’affitto annuale di uno staio di frumento.
|
|
|
|
|
|
Concessione |
Identificativo Linzi063 |
Datazione 1452 luglio 5 |
Regesto Frate Dyotalis da Padova, professore di teologia e ministro dei frati minori, interviene in merito alla concessione per la costruzione di un monumento ad uso di sepoltura entro la chiesa di S. Francesco di Pordenone, dinanzi all’altare di S. Maria, come richiesto da ser Sebastiano da Montereale. Questi inoltre intende dotare l’altare con cento ducati, richiedendovi una messa alla settimana in suffragio della propria anima. |
|
|
|
|
|
Concordio |
Identificativo Linzi193 |
Datazione 1545 ottobre 15 |
Regesto Essendovi stata una lite tra prete Angelo de Adalardis pievano di Spilimbergo e la fraterna dell’ospedale di S. Giovanni Battista, il cui processo si era tenuto in prima istanza dinanzi all’ordinario, quindi in appello a Udine e Venezia, ora le parti giungono ad un accordo riguardo alle spese processuali, per cui la fraterna si impegna a pagare al pievano e ai signori consorti di Spilimbergo la somma di sessanta ducati. Ciò avviene con il consenso dei nobili Marco Antonio, Odoardo, Febo, Giovanni Andrea e Bernardino, anche a nome degli altri signori consorti di Spilimbergo, quali governatori e amministratori della chiesa di S. Maria, da una parte, e dei rappresentanti della fraterna, vale a dire Angelo di Barnaba, Giovanni Antonio fabbro murario, ser Zeno de Arnostis, ser Daniele de Cimatoribus, Giacomo Salippo calzolaio, Battista calzolaio del fu Giacomo muratore, Giovanni Antonio Carli terebrario, Giovanni Antonio Pinchiarolo calzolaio e Battista Gibbo di Baldassarre da Meduno oste in Spilimbergo, dall’altra parte. |
|
|
|
|
|
Concordio |
Identificativo Linzi229 |
Datazione 1580 febbraio 18 |
Regesto Poiché nell’anno 1500, come risulta da un instrumento del notaio prete Nicolò Nedal[ini] da Travesio, Giovanni di Giuliano da Istrago aveva disposto un legato di due quarte di frumento in favore dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, ora Marino da Istrago concorda e promette di versare alla fraterna la rata a lui spettante, ovvero una quarta di frumento. |
|
|
|
|
|
Concordio |
Identificativo Linzi234 |
Datazione 1585 dicembre 10 |
Regesto Poiché ad istanza di prete Bernardino Fregoneo, creditore per una decima non pagata, era stata messa all’incanto una braida della famiglia Galli, acquistata in tale occasione da Giovanni Battista Cisternini da Spilimbergo, e siccome in seguito il pievano era stato condannato a restituire tale terreno a Lucio Galli, ora Giovanni Battista Cisternini si accorda con i coniugi Lucio e Martilia, i quali gli cedono la braida in questione per cento novantacinque ducati, mentre egli cede loro due campi e mezzo siti nelle pertinenze di Spilimbergo al prezzo di novanta ducati. |
|
|
|
|
|
Concordio |
Identificativo Linzi053 |
Datazione 1438 maggio 29 |
Regesto Poiché Paolo da S. Daniele del Friuli del fu Rodolfo aveva preso per legittima moglie donna Ursia del fu Matteo a Seraturis da Spilimbergo con una dote di trentadue marche, e essendo poi sorta una lite con il fratello di lei, Giovanni del fu Matteo, ora Paolo concede al cognato dodici marche tolte dalla suddetta dote. |
|
|
|
|
|
Concordio |
Identificativo Linzi246 |
Datazione 1601 luglio 15 |
Regesto Poiché i camerari della fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo avevano il diritto di riscuotere la somma di dieci lire e tredici soldi per un legato della defunta Lucrezia del fu Sebastiano da Gaio su una casa sita in Spilimbergo, in Valbruna, poi ceduta a Giovanni Paolo Stella, ora il cameraro Giovanni Muratoribus si accorda con detto Giovanni Paolo Stella per riscuotere tale censo. |
|
|
|
|
|
Confinazione di un terreno |
Identificativo Linzi230 |
Datazione 1580 marzo 13 |
Regesto Giovanni del fu Francesco Bassi da Provesano, colono dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, giura sul Vangelo di indicare correttamente i confini di un prato appartenente all’ospedale, sito nelle pertinenze di Provesano, in località detta Prado delli Alberi, retto da Tommaso del fu Andrea di Cristoforo da Gradisca. |
|
|
|
|
|
Deposizione di testimoni |
Identificativo Linzi178 |
Datazione 1533 ottobre 11-13 |
Regesto Dinanzi al nobile Marco Antonio dei signori di Spilimbergo, il notaio prete Sebastiano chiede, a nome di Speranza vedova di Giovanni pellicciaio del fu Cicutto da Spilimbergo, di poter udire le testimonianze di coloro che erano presenti quando il defunto Giovanni dettava oralmente le proprie volontà, senza che si potesse farne scrittura a causa della mancanza di notai. Ciò avveniva il 21 luglio, all’ora terza di notte, nel lazzaretto sulla riva del Tagliamento, presso S. Giovanni. Perciò il 13 ottobre vengono uditi dal notaio quali testimoni Cristoforo de Agnilina calzolaio, Mattia fabbro del fu Matteo fabbro e Nicolò detto “Cau” sarto del fu Salvatore da Spilimbergo: essi riferiscono le parole del testatore, in parte in friulano, confermando che egli aveva stabilito di lasciare all’ospedale di S. Giovanni la sua casa, sita in la Riva de li Carlins, confinante con le androne a occidente e a oriente, con mezzogiorno con la casa di quelli di Brunissa, e verso monte con la casa tenuta da Ciano Claudi; in favore dell’ospedale di S. Giovanni disponeva anche un legato di dieci lire di soldi; chiedeva che fosse restituito alla chiesa di S. Maria un prestito di due quarte di frumento, infine voleva donare uno staio di frumento alla fabbrica di S. Rocco. Nominava suoi eredi la moglie e il figlioletto, stabilendo che dopo la morte di questi l’eredità dovesse passare al suddetto ospedale. |
|
|
|
|
|
Diritti dell’ospedale |
Identificativo Linzi168 |
Datazione 1530 dicembre 3 |
Regesto Poiché ser Eugenio Grasso, gastaldo dei signori di Spilimbergo, custodisce presso di sé un sacchetto contenente il denaro del defunto Biagio Pascutini da Gemona, il cui cadavere era stato rinvenuto nel Tagliamento, i camerari dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo ne chiedono ai signori di Spilimbergo la consegna, secondo le antiche consuetudini e i privilegio dell’ospedale: loro compito è infatti procedere alle esequie in tali circostanze. Perciò il gastaldo accetta di consegnare a ser Giovanni Poro da Aurava cameraro della fraterna il denaro del defunto, che ammonta a quarantaquattro lire e tredici soldi. |
|
|
|
|
|
Divisione dell’asse ereditario |
Identificativo Linzi016 |
Datazione 1371 ottobre 13 |
Regesto I fratelli Paolo del fu Bartolomeo da Forgaria e Andrea abitante a Spilimbergo dichiarano di essere pervenuti di comune accordo alla divisione dell’asse ereditario, tanto paterno che materno. |
|
|
|
|
|
Donazione |
Identificativo Linzi172 |
Datazione 1531 maggio 15 |
Regesto Il nobile Tommaso del fu Bartolomeo dei consorti di Spilimbergo, considerando la propria condizione mortale e l’affetto e riconoscenza verso la sua ancilla Giovanna del fu Antonio Marmosi da Vacile abitante a Spilimbergo, in presenza del nobile Giovanni Antonio suo zio e di Giovanni Andrea, figlio di questi, stabilisce di donare a detta Giovanna, dopo la propria morte, l’usufrutto di una braida sita nella tavella di Spilimbergo, lavorata da Leonardo pellicciaio, dalla quale si ricava un affitto annuo di tre staia di frumento. Viene stabilito inoltre che dopo la morte della stessa Giovanna l’usufrutto debba tornare agli eredi del donatore. |
|
|
|
|
|
Donazione |
Identificativo Linzi080 |
Datazione 1471 novembre 2 |
Regesto Stefano del fu Durigutto da Spilimbergo, volendo disporre in qualche modo dei propri beni, dona a Mattia fabbro del fu Antonio da Arba abitante a Spilimbergo, cameraro della chiesa e dell’ospedale di S. Giovanni di Spilimbergo, due quarte di frumento da pagarsi ogni anno su una sua casa con solaio e coperta di coppi, sita nel borgo di mezzo di Spilimbergo, presso il fossato, abitata ora da Barnaba tessitore; il cameraro dovrà però far memoria dell’anniversario del testatore. |
|
|
|
|
|
Donazione |
Identificativo Linzi022 |
Datazione 1379 giugno 5 |
Regesto Benedetta vedova di Nicolò Balisterii notaio da Udine, considerando i benefici ricevuti dai camerari e rettori dell’ospedale della chiesa di S. Pantaleone di Spilimbergo, dona a Nicolussio detto “Bochon” del fu ser Mattiussio da Maniago abitante a Spilimbergo e a Giovanni Zoppo sarto del fu Giacomo da Barbeano, in qualità di camerari e rettori di detto ospedale, venti marche di soldi a lei dovute da suo figlio Tommaso per morgengabe e dismontadure e per due indumenti, per i quali era stata obbligata una braida in località “Royal”. I camerari si impegnano quindi a farne memoria nel giorno del suo anniversario, e a garantirle vitto e assistenza finché vivrà. |
|
|
|
|
|
Donazione |
Identificativo Linzi093 |
Datazione 148[5] febbraio 21 |
Regesto Leonardo del fu Pietro da Pozzo dona a Daniele Spilis mugnaio e a Leonardo feripedator, camerari della fraterna di S. Giovanni di Spilimbergo, una sua braida sita nel territorio di Spilimbergo, in località “Meleret”, lavorata da Pietro di Candido da Baseglia, che paga un affitto annuo di due staia di frumento e un’orna di vino. A motivo di tale donazione la fraterna farà memoria del suo anniversario. |
|
|
|
|
|
Donazione |
Identificativo Linzi094 |
Datazione 1484 febbraio 21 |
Regesto Leonardo del fu Pietro da Pozzo dona a Daniele Spilis mugnaio e a Leonardo feripedator, camerari della fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, una sua braida sita nel territorio di Spilimbergo, in località “Melaret”, lavorata da Pietro di Candido da Baseglia, che paga un affitto annuo di due staia di frumento e un’orna di vino. A motivo di tale donazione la fraterna farà memoria del suo anniversario. |
|
|
|
|
|
Donazione |
Identificativo Linzi033 |
Datazione 1391 aprile 18 |
Regesto Agnese vedova del fu ser Odo[rico … da Udine] dona a Pietro del fu Valentino e a Nicolò spadaro da Udine, camerari della fraterna dell’altare di S. Nicolò della chiesa di S. Maria di Udine, due suoi beni immobili, l’uno sito in S. Stefano, l’altro in “Savolono”: i camerari di detta fraterna dovranno perciò far celebrare l’anniversario suo e del marito entro la chiesa di S. Francesco, con altre messe annuali in loro memoria; per ciascuna messa i frati riceveranno mezza marca di denari, mentre i poveri riceveranno quattro staia di pane, due staia di fave e una certa quantità di carne di maiale. |
|
|
|
|
|
Elezione |
Identificativo Linzi195 |
Datazione 1546 settembre 4 |
Regesto Gasparino del fu Leonardo a Caligariis, podestà, e Pascutto del fu Giovanni Antonio, Mattia Dulunzichi e Colò Bonissii, giurati della villa di Gaio, in esecuzione del mandato del nobile Odoardo dei signori consorti di Spilimbergo e su istanza di Massimo Spilisii procuratore della fraterna dell’ospedale di S. Giovanni Battista, eleggono Domenico del fu Antonio Federici, Odorico del fu Leonardo a Caligario, Bortolussio a Carnello e Floreano del fu Girolamo mugnaio, tutti da Gaio, affinché stabiliscano i confini dei seguenti terreni spettanti a detta fraterna, lavorati da Gasparino del fu Leonardo a Calegariis da Gaio: un bearzo sito in detta villa, avente misura di circa un campo e mezzo, con una casa in muratura coperta di tegole; un terreno avente capacità di semina di due quarte in località Alvinis; un terreno delle stesse dimensioni in località Langoriuta; un prato di circa un carro di fieno, con viti e alberi, denominato Larzilar; altro prato delle stesse dimensioni in località Prat dai Pans; un terreno avente capacità di semina di circa una quarta, con viti e alberi, in Langoriuta; un terreno di circa un campo e mezzo, con viti e alberi, in località Taviela Giestalt; un terreno di sette porche in località In Vignis; un prato di un carro di fieno in località Sora Bant. |
|
|
|
|
|